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Sentiero da Sarnico al Monte Bronzone

  • Lunghezza: 17 km
  • Tempo di percorrenza: 5 ore e 30′
  • Segnavia: TPC – 701 – 728 – 729
  • Difficoltà: Escursionisti
  • Acqua: NO
  • Dislivello: 1230 mt
  • Motivi d’interesse: naturalistico, storico, paesaggistico

Il percorso che proponiamo si articola in gran parte sulla Trans Padano Centrale (TPC) e, per il periplo del Monte Bronzone, sul sentiero 701, l’asse portante di tutti i percorsi escursionistici della zona.

Appena arrivati in Sarnico, dopo il Cimitero Monumentale si seguono indicazioni per la Cappella degli Alpini; al primo tornante, dove la salita comincia a farsi più ripida, si parcheggia nello spiazzo a destra davanti al passaggio coperto con segnalazioni TPC.

Dopo pochi metri, al primo bivio per la chiesetta degli alpini, si prosegue diritti su comodo sentiero in piano tra muri a secco in arenaria di Sarnico, sino all’edificio dell’acquedotto che si supera seguendo l’evidente tracciato. Si prosegue superando un gruppo di villette, poi a destra in discesa per pochi metri su strada asfaltata e subito a sinistra per un ripido viottolino cementato (TPC).

Dopo una breve salita su sterrato ci si immette su di una ripida strada asfaltata; a sinistra riparte (TPC) un viottolo delimitato da muri a secco. Superata la barriera si prosegue sul sentiero denominato “Percorso della Madonna“, all’ombra di Olivi e Cipressi, che conferiscono una tipica atmosfera mediterranea all’ambiente circostante.

Il sentiero è comodo e ben tracciato.

Dopo aver raggiunto l’amena Cappelletta consacrata alla Vergine, altitudine 398 m, a 20 minuti dalla partenza, ci si incammina sullo splendido e ben conservato viottolo selciato, con gradini in arenaria di Sarnico, e solchi laterali in acciottolato per il passaggio dei carri .

Raggiunto in breve il bivio della Forcella, si svolta a destra (TPC), seguendo un sentiero che si inoltra nel bosco, in uno scenario via via sempre più interessante, sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico.

Si prosegue sulle pendici del Monte Faeto e, raggiunti i ruderi di un cascinale, il sentiero concede qualche tratto pianeggiante.

Dopo circa mezz’ora dalla Forcella, si svolta a sinistra seguendo il segnavia (TPC) e s’imbocca una comoda sterrata sul crinale nei pressi del Colle Cambline, 772 m e 1 ora dalla partenza, caratterizzata dagli ampi spazi aperti e dalla vista sul Bronzone, la Valle della Guerna e ovviamente, il lago con le torbiere d’Iseo.

Dal Colle, lasciato sulla destra il Corno Buco che domina Predore, si scende sulla sterrata che porta a Lerano, antico nucleo rurale oggi frazione di Viadanica; al bivio si svolta a destra in leggera salita.

Si prosegue su larghi tornanti (TPC), in un ambiente che ha mantenuto intatta la sua vocazione agricola; superata la piazzola con le indicazioni per il decollo dei parapendio, si prosegue sul sentiero indicato dal cippo marmoreo e ci si inoltra in uno splendido bosco misto di Castani, Betulle e con un sorprendente numero di Agrifogli, a volte di dimensioni ragguardevoli.

Al primo bivio si segue il segnavia (TPC) a destra, poi si supera un capanno da caccia con una pozza, e si perviene al Col d’Oregia, 940 m e i ora e 45′ dalla partenza, importante crocevia di itinerari escursionistici.

Prestando attenzione ai segnavia si tiene la destra seguendo fa doppia segnalazione TPC-701 verso la Rolla.

Nei pressi di un capanno decisamente ben tenuto si seguono a sinistra le evidenti indicazioni per il Bronzone (701); il sentiero scorre pianeggiante tra eccezionali esemplari di Agrifogli, poi di nuovo una breve salita e ci si immette in uno sterrato, che porta alle crode calcaree di Dolomia a Conchodon, ambiente aspro e ancora selvatico.

Nei pressi di un cascinale, la strada cede il passo ad un sentiero (701) ben segnalato ma con tratti piuttosto ripidi, che si inoltra nella boscaglia sulle pendici rocciose del Bronzone, inondate in estate dal profumo penetrante dei ciclamini.

Giunti in prossimità delle radure sommitali si abbandona a sinistra il 701 e si prosegue su traccia comunque evidente, che porta con un’ultima faticosa salita fino alla croce sommitale, 1334 m e 3 ore e 30′ dalla partenza.

Qui il panorama ripaga della fatica spesa: la vista spazia indisturbata a 360°, comprendendo a est il bacino del lago d’Iseo, Montisola, la Corna dei Trenta Passi, il Guglielmo; a nord i vicini Colli di S. Fermo, Parzanica e Vigolo, le Prealpi Orobiche e la Val Camonica; a ovest il Misma e la Val Cavallina, comprendendo, a sud, nelle giornate limpide la pianura Padana e gli Appennini.

Per il ritorno si ripercorre l’ultimo tratto fino al 701 e si prosegue a sinistra, per completare visita il periplo del Bronzone con un percorso semplice e quanto mai gratificante, che porta in breve al Gombo, 1168 m, sito di ritrovamenti storici e ora malga stagionale, attraversando il suggestivo versante nord del monte.

Arrivati al ripido pendio erboso nei pressi della cascina si ritrova la traccia del sentiero che scende verso la conca di Vigolo; nelle giornate limpide la vista permette di apprezzare la mole di Montisola e la curva a tazza dell’erosione glaciale.

Scesi alla baita bassa del Gombo si ritrovano i segnavia CAI del sentiero 728; si supera l’incrocio con il TPC e ci si inoltra nella fitta faggeta, dove con un po’ di attenzione è possibile individuare i segni della presenza di numerosi animali, tra cui ungulati e cinghiali.

Il percorso, ben segnalato, aggira il versante est del Bronzone, ricoperto da una fitta Boscaglia, e porta in breve ad uno spiazzo dove si ritrova sulla destra la congiunzione con il sentiero 729.

Si attraversa un bosco di latifoglie nel quale troneggino alcuni splendidi esemplari di faggio e si raggiunge il capanno posto sotto il Colle La Rolla, 970 m, e si ripercorre a ritroso il 701 ed il TPC fino alla partenza.

Testo dal sito www.bronzone.it


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